CARO MINISTRO TI SCRIVO…

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Ill.mo dott.
DARIO FRANCESCHINI
Ministro MiBACT
Ill.mo Prof. GIAMPAOLO D’ANDREA
Capo di Gabinetto MiBACT
Ill.mo Arch.
ANTONIA PASQUA RECCHIA
Segretario Generale MiBACT
INCONTRO DEL 23 LUGLIO 2015

Illustrissimo Signor Ministro,

la ns. Federazione dalla sua nomina al primo ns. incontro e ai primi provvedimenti licenziati dal suo staff – artbonus, salvataggio enti lirici ecc- aveva espresso un giudizio favorevole nel modo in cui aveva approcciato e affrontato alcune problematiche.
Ricordiamo le sue parole “quando dichiarava che ella era Ministro e legislatore”quindi un momento favorevole in più per il MiBACT e per il suo personale. Ad oggi così non è stato. Quando ha potuto, ha scaricato sul personale e sulle azioni poste in essere dai Sindacati ogni “problema del Paese” le sue dichiarazioni sul personale del MiBACT sono state sempre smentita nei fatti. Però sono rimasti i problemi. Vedi Pompei, Caserta, il Colosseo ecc. ogni volta che vi è stata una santa protesta l’Amm.ne ha pubblicamente fatto dichiarazioni contro il personale ma poi è corsa a risolvere i problemi segnalati……… Le avevamo chiesto di prevedere un provvedimento legislativo ad hoc per permettere il pagamento delle spettanze al personale dai primi mesi dell’anno e così non è stato. Oggi ha distanza di una anno abbiamo riproposto il problema e il Prof. D’Andrea ci ha detto che il Ministero avrebbe risolto con un provvedimento ad hoc in finanziaria. Chissà se verrà mai realizzato. Le segnaliamo che altri Ministeri hanno avuto questa opportunità.
Poi Signor Ministro ci siamo rivisti ed incamminati in una totale rivoluzione che è la RIFORMA DEL MiBACT
Rivoluzione che secondo il ns. parere va per un attimo fermata, rivista in una serie di punti e poi ripresa con tutti gli elementi. Vedi quella degli organici che: dopo aver costituito un soggetto tecnico si scopre la valenza unilaterale e senza possibilità di comprendere la metodologia usata. E quando vengono chiesti i dati o le fonti con cui si sta lavorando tutto si ferma e si riprende comunicando che alla fine del mese la commissione chiude i lavori e presenta il risultato. A noi questi organici sembrano poco credibili. Signor Ministro come lei sa è stata emessa una circolare la n 165 che chiede i dati degli organici agli uffici periferici. Che significato ha questa azione? e che significa costituire una Commissione con tanto di decreto -circolare 161- che cita……”Costituzione unità per l’attuazione della riforma del Ministero”. Che significa: Il controllore che controlla se stesso. Che significato dobbiamo dare?

Signor Ministro, ci consenta di essere un pò “biricchini” ma i dati non andavano chiesti prima agli Uffici per fare un lavoro fatto bene? Perchè alle ns. richieste nessuno ha dato riscontro? Anzi solo qualche ora fa a lavoro svolto!!!!. E’ il lavoro fatto dal Consigliere Benzia? Sarà rivisto tutto?
Nell’attesa delle sue risposte, di seguito riportiamo una nostra analisi tecnica sulla riorganizzazione, sperando possa essere utile a integrare il lavoro fatto.
“La nostra Amministrazione attraversa un periodo di grave sofferenza che non ha precedenti nella storia del Ministero.
Sofferenza certamente non dipendente da negligenze o imperizia del personale al quale invece va rivolto il massimo apprezzamento per l’impegno con il quale riesce a garantire i servizi al pubblico, nonostante tutto e subendo incomprensibili e continui stravolgimenti organizzativi nonché mortificazioni e umiliazioni personali.
E’ una situazione che espone l’Amministrazione e che la indebolisce al punto che ora viene messa in discussione la struttura periferica con il grave rischio che venga assorbita dal Ministero degli Interni.

LE DIREZIONI GENERALI
L’incremento del numero delle direzioni generali non trova riscontro in alcuna valutazione costi/benefici o in una corrispondenza con una qualsivoglia articolazione territoriale delle competenze. Rispetto alla possibilità/opportunità di taluni accorpamenti è stata perseguita la strada della nuova istituzione di direzioni generali alcune delle quali evidentemente hanno un carico di lavoro e di responsabilità inferiore a quelle del più piccolo istituto non dirigenziale del Ministero.
LO SMANTELLAMENTO DELLE SOPRINTENDENZE SPECIALI
La formula organizzativa delle Soprintendenze Speciali ai Poli Museali di Roma, Firenze, Venezia, Napoli, costituiva un modello collaudato, senza precedenti nella pubblica amministrazione.
Veniva garantita mediante un unico importante centro di costo elasticità e ampia autonomia organizzativa e la gestione di una coerente e vasta area organizzativa omogenea, articolata e perfettamente integrata.
La disgregazione dell’assetto funzionale e consolidato delle Soprintendenze speciali ai Poli museali in una molteplicità di rivoli, con la creazione di nuovi centri di costo, sta generando il blocco amministrativo e un caos istituzionale che potrà avere effetti devastanti per la immagine del nostro Paese e per la tutela delle nostre bellezze.

LA ISTITUZIONE DEI POLI REGIONALI MUSEALI
La istituzione dei Poli regionali museali si inserisce proprio in questo contesto e si aggiunge alle figure dei segretariati regionali.
Si tratta di ulteriori centri di costo che si sommano a quelli derivanti dallo smantellamento delle ex soprintendenze speciali.
Stiamo assistendo al disorientamento dei più esperti professionisti di amministrazione e contabilità di fronte al trasferimento di competenze, compiti e funzioni da un soggetto all’altro; da un soggetto dotato di autonomia organizzativa e finanziaria a una molteplicità di soggetti che non la hanno e che devono immediatamente garantire la tutela del patrimonio assegnato, il funzionamento, le manutenzioni e i servizi al pubblico.
Ma c’è di più; i neo istituiti poli regionali costituiscono articolazione della Direzione generale dei Musei. Una parte degli istituti orfani delle ex soprintendenze sarebbe confluita nei poli che a loro volta dipendono da una direzione generale.
E’ difficile credere, pur con le migliori intenzioni, anche reclutando i più validi manager, che si possano realizzare risultati positivi da questa devastazione chirurgica amministrativa.

Peraltro in termini di spending review è bene dire definitivamente la verità: l’obiettivo della norma non era il mero taglio dei posti di funzione ma il taglio dei centri di costo. I centri di costo si sono invece moltiplicati!
La presenza sul territorio del Ministero è, pertanto, fortemente compromessa. Sarebbe stato opportuno mantenere in periferia la presenza del solo Dirigente generale mediante la individuazione di gruppi omogenei di regioni denominabili provveditorati regionali ai beni e alle attività culturali e Turismo e senza alcuna creazione di nuovi centri di costo.

LA DOTAZIONE ORGANICA
Il problema degli organici richiede prima un intervento urgente correttivo della organizzazione del Ministero.
E’ preliminare semplificare la struttura organizzativa recuperando i moduli organizzativi tradizionali di una Amministrazione Centrale dello Stato.
E’ preliminare recuperare le fonti amministrative e storiche dei nostri istituti e mettere in ordine ruoli, competenze e responsabilità.
Non è soltanto una esigenza organizzativa ma è anche una esigenza di chiarezza e di trasparenza indispensabile e improrogabile. Non è possibile cercare di difendere l’indifendibile costituendo la commissione per il monitoraggio dell’attuazione di qualcosa che non è oggettivamente attuabile.
Prendiamo atto e consapevolezza che occorre intervenire e al più presto; e soltanto dopo si potranno distribuire le risorse umane.Insoma secondo noi una riforma alla sola ricerca di posti ma non di efficienza basti verificare il caso della Biblioteca Nazionale di Napoli (la secondo d’Italia per patrimonio e consistenza) relegata e mortificata a a Biblioteca con un Direttore di 3 fascia)
Signor Ministro ma la sua collega Madia sa che al MiBACT è in corso una riforma/riorganizzazione perché dagli atti attualmente in giro risulta che anche il Ministro della Funzione Pubblica stia facendo la sua riforma anche nel MiBACT. Ci dica qualcosa!!!

***

“E’ una fase delicatissima che richiede una presa di coscienza collettiva immediata del Sindacato e dell’Amministrazione insieme nell’interesse del nostro patrimonio, dei cittadini utenti, dei nostri lavoratori, e dell’immagine dell’Italia nel mondo. ” FERMIAMOCI PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI NOI SIAMO PRONTI A FARE LA NOSTRA PARTE ATTIVAMENTE”

Il Coordinatore Nazionale
Renato Petra

Lettera al Ministro

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