NOTIZIARIO FLASH 9 DPCM DI RIORGANIZZAZIONE SALVIAMO LE BIBLIOTECHE DAL CAOS LA UGLINTESA SCRIVE AL MINISTRO FRANCESCHINI

ossservazioni DPCM Organizzazione MiBACXT

1389971439_biblioteca-di-babiloniaFacendo seguito a quanto già espresso dalla UGL-INTESA FP in occasione della pre-sentazione della bozza di DPCM (vedi sul ns. sito i notiziari del luglio 2014)e alle successive sollecitazioni inviate alla parte politica di modifica o integrazione del DPCM di riorganizzazione relativamente al capitolo che riguarda le Biblioteche , Vi sottopo-niamo le ns. proposte:
“Al comma 4 dell’Art. 4 del DM di attuazione 27 nov 2014 il Ministero scrive: “Ai poli museali regionali sono assegnati tutti i musei”, al contrario nel decreto musei del 23 dic 2014, scrive: “ Gli archivi o le biblioteche non aventi qualifica di ufficio di livello dirigenziale assegnati, ai sensi del presente o di successivo decreto, a un museo dotato di autonomia speciale o a un polo museale regionale mantengono la propria autonomia tecnico scientifica e dipendono funzionalmente rispettivamente dalla Direzione Generale Archivi o dalla Direzione Generale Biblioteche “


Quindi ai poli museali regionali non sono assegnati solo musei, ma anche biblioteche, e con una grande elasticità il Lazio può essere diverso dalla Campania, così come abbiamo sperimentato per le Biblioteche annesse ai Monumenti Nazionali. Alcune di queste come la Biblioteca dei Girolamini di Napoli neanche menzionata negli elenchi delle Biblioteche del MiBACT e neanche tra quelle annesse a Monumenti Nazionali.
La riforma non finisce mai, basta un altro decreto e il quadro cambia di nuovo, d’altra parte siamo nel mondo del virtuale.
“Vorrei diventare un moscerino per capire cosa ne pensano i Conservatori delle biblio-teche annesse ai monumenti Nazionali, soprattutto quelli dimenticati” poi abbiamo la parte che riguarda direttamente l’organico del personale delle Biblioteche annesse ai Monumenti Nazionali. Anche qui va trovata una soluzione equa ed eguale per tutti. Al momento non c’è una dotazione organica, sono gli unici dipendenti che non saranno mai stabilizzati, circolare dopo circolare i nostri colleghi hanno visto sfumare il loro sogno.

La legge che istituisce queste biblioteche chiarisce che non sono dotate di un proprio organico, ma ciò non impedisce da nessuna parte la stabilizzazione del personale, d’altra parte queste Biblioteche esisteranno anche in futuro.
Altro capitolo dove bisognerà fare chiarezza è quello delle Biblioteche Centrali o Nazionali, dove troviamo la Biblioteca Nazionale di Napoli -una delle prime d’Italia come consistenza e come importanza – declassata come una qualunque Biblioteca e solo per dare seguito a numeri, che devono corrispondere a meri tagli lineari, senza pensare minimamente al discorso culturale. Infatti, la Nazionale di Napoli fino a qualche mese fa , e per un ventennio è stata sede dirigenziale, oggi diventata di 3^ fascia, con una consistenza di personale di circa 250 persone e con un valore librario uguale o superiore alla Biblioteca di Firenze o di Roma. Un simile taglio lo ha avuto solo la Biblioteca di Torino e 3 Soprintendenze. Però mentre le Soprintendenze sono state riformate la Biblioteca di Napoli è stata mortificata.

Forse qualcuno dovrà occuparsi del problema e al più presto, perché suona come una palese ingiustizia.
Noi attendiamo che il Ministro e i suoi numerosi collaboratori si rendano conto di quanto da noi segnalato e diano seguito alle dovute modifiche al DPCM.
Sul ns. sito www.federazioneintesa.it al link coordinamento beniculturali, le proposte di modi-fica del DPCM inviata al Ministro Franceschini.

Il Coordinatore Nazionale
Renato Petra

NOTIZIARIO FLASH 9

2 Responses to “NOTIZIARIO FLASH 9 DPCM DI RIORGANIZZAZIONE SALVIAMO LE BIBLIOTECHE DAL CAOS LA UGLINTESA SCRIVE AL MINISTRO FRANCESCHINI

  • Io che mi occupo dell’archivio fotografico di una soprintendenza, mi chiedo sempre dove sto… non esisto.. mah

  • charlatandra muthanda
    9 anni ago

    A Napoli c’è pure l’Universitaria, che per non essere un doppione delle altre nella stessa città sarebbe abbastanza logico passasse all’Università Federico 2. Il personale andrebbe passato fino a esaurimento dal Mibact al Miur, di cui il Rettorato è organo, quindi restando inquadrato nel comparto ministeri in modo da evitare i problemi emersi ancora nel 2000 all’Universitaria di Bologna. Per il resto, non entro nel merito se di per sé l’Università sia meglio o peggio del Ministero: soltanto, così facendo la Biblioteca passerebbe da organo periferico a parte integrante dell’Ateneo, quindi da colonia a madrepatria. E potrebbe fare solo la biblioteca, mentre gli affari logistici e burocratici passerebbero agli uffici centrali universitari, anziché sbrigare tutto in loco ma trasmettendo ogni pratica a Roma.

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